kia ora
martedì 27 febbraio 2007

Rocking & Surfing

Eccomi per l'ultimo (prometto non sarò patetico) post della mia toccata e fuga agli antipodi. Scusate la latitanza degli ultimi due giorni, ma sono stato preso con un paio di attività waaaay impegnative. Dunque, ci eravamo lasciati a Queenstown in preda ad una crisi ormonale e ci ritroviamo qui a Christchurch in preda ad un calo di zuccheri. Eh sì perchè sono appena tornato da una lezione di surf sulla spiaggia di New Brighton con il pro Doug Young che - quale pro - mi ha massacrato. L'esperienza è stata positiva e sono riuscito a cavalcare ben 2 onde not bad at all! L'oceano ha una tale potenza che il mare mosso di Varazze in confronto sembra una pozzanghera. Ho anche preso a testate un paio di volte la mia malibu perchè non rispondeva ai comandi... eh eh eh...
Andando a ritroso, stamattina giro veloce per le via della "Garden City" Christchurch - la piu british di tutta kiwiana - con un paio di acquisti furbi e poi launch a base di sushi economico del mercato sotto il YHA. Ieri, invece, il viaggio di avvicinamento da Queenstown fino a qui è stato really massacrante (8 ore) , per fortuna la noia è stata abbondantemente stemperata da tutto ciò che si parava fuori dal finestrino. Come al solito qui non c'è l'accesso usb, quindi niente foto per ora. Prometto che le uploaderò quando torno a Milano. Intanto se vi va mettete in ricerca su flickr "lake tekapo". Questo è solo uno degli scenari del viaggio. Beh, che ve lo dico a fare!!!
Tornando invece indietro di un paio di giorni, la mia domenica si è svolta in parete con un paio di inglesi, un non-texano di Austin (wicked!) ed un guy from Trinidad. Sapendo che questo tipo di vie ferrate sono state inventate dagli italiani, non vi dico l'orgoglio patriottico nel tirare la cordata... Mi ricordavo tanto il Marco in giro per Spaccanapoli. Qualcuno sa cosa intendo.
That's all folks! Domani si parte per il viaggio del ritorno con sveglia alle 4.30, volo fino a Auc, giro veloce x gli ultimi acquisti, e via verso l'Europa through Bangkok.
Come vi dicevo, non mi va di farla lunga. Certo quest'esperienza mi rimarrà nel cuore. D'altronde non è difficile innamorarsi di una terra in cui non servono le scarpe, in cui la musica ti avvolge ovunque e a cui basta un'occhiata per ricordarci che in questo pianeta siamo solo ospiti.
Sweet as bro, choise, cheers, alrighty, ma soprattutto... Kia ora!

p.s. grazie a tutti per aver viaggiato insieme a me. siete stati i miei "virtual travel mate"!
In particolare, un ringraziamento totale e globale va a Mauro per il prezioso supporto tecnico.

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sabato 24 febbraio 2007

Hormonal Queenstown!

Siamo agli sgoccioli. L'avvicinamento a Christchurch è in fase finale. Ma non ci penso...
Fatto sta che mi trovo nel Central Otago, precisamente a Queenstown, un gioiello di cittadina adagiata sulle sponde del lago Wakatipu, anche "se nessuno se ne importa" perchè troppo impegnato in qualche strampalata attività. Qui il Nicolica è probabilmente cittadino onorario. In questo momento mi trovo proprio in riva al lago mentre un sole potentissimo buca il cielo immacolato. Intorno un sacco di gente spiaggiata che si gode l'estate; sono per lo più local - una specie nella quale mi piace confondermi volentieri - che sfoggiano i loro fisici da sportivoni rigorosamente in jandals e microcostumi.
In particolare, pare proprio che il marchio preferito dalle ragazze sia tale Microkitten (someone knows what I mean :-)) , il che è una dura prova per il mio ormone.
Anyway.... Ieri partenza all'alba da Franz Josef direzione Wanaka. La strada che collega i due minuscoli paesini è un tripudio di colori ed emozioni disseminate su 300 km di asfalto. Pura contemplazione. Ci dirigiamo verso sud per costeggiare la costa frastagliata dell'ultimo tratto di Westland. Dopo aver salutato il mar di Tasmania, pieghiamo invece verso est per immergerci nella foresta pluviale della valle dell'Haast, dove ci fermiamo per ammirare le blue pools, un paio di pozze naturali color turchese. E tutta acqua di fusione, ma i due scozzesi coi capelli ossigenati se ne infischiano alla grande e vi si tuffano rischiando l'ipotermia. Un pò di ritardo perchè una stordi jappa dice di aver perso il portafogli (nel sedile del bus!!!) e ripartiamo. Dall'Haast pass in poi lo scenario cambia drammaticamente e dal verde intenso del native bush passiamo al giallo paglierino dei pascoli. La strada corre al centro di un'ampia vallata dove da lì a poco faranno comparsa il lago Wanaka e il lago Hawea. Sembra la Valle d'Aosta prima della nascita dell'uomo. I contrasti cromatici ancora una volta sono incredibili, complice forse una luce che piu nitida non si può. Arriviamo nella graziosa Wanaka verso le 18, giusto in tempo per un piatto di fish & chips davanti al super 14 di rugby. O rugbish, come l'ha ribattezzato Johanna - una londinese giovane dentro.
Questa mattina invece il breve viaggio direzione Queenstown attraverso le vigne del 45° parallelo sud. Pazzesco, pensate che quello nord passa vicino a Pavia... Sono troppo agli antipodi!
Proprio in questo Oltrepo' mixato alla California, si trovano i principali spot per i vari bungy, swing, canioning, rafting, nevis, ecc. ecc. Quest'ultimo in particolare consiste nel lanciarsi con l'elastico da una piattaforma aerea sospesa su un canyon di 134 m. Pare che Aj Hacket - il signore che ha sviluppato questa disciplina non sense - ne stia progettando una alta esattamente il doppio. Mah...
Io dopo aver visto il misero ponte di 43m dove oggi saltavano, ho deciso di prenotare una via ferrata per domani. Io e la gravità non saremo mai amici...
E' stato molto più divertente quando passando davanti ad un campo da cricket in attività, Damo - il driver - ha convinto le ragazze a "flashare" i giocatori.
It's just skin - ha detto. Eh eh eh...

Ora vado. C'è un chiosco qui di fronte che serve ostriche fresche dell'isola del sud. Tanto le proprietà delle suddette sono una pura invenzione dei mass media...
Sweet as!

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posted by gherson at 19:33 | link | 2 comments

giovedì 22 febbraio 2007

Il Gherson on the rocks

Just a casual easy thing... I like it... and I feel so bohemian like you!!!
Ottimo yesterjay per iniziare la serata. Bravo Miclini! Eccomi al web bar di Franz Josef ad aggiornare il blog connesso con la Platy via streaming. Pare felice più che mai, lei. Saranno le notizie di ieri di Palazzo Madama? Che schifo...
Vabbe' vabbe' ancora per una settimana non dovro' fare i conti con la politica de noi artri. Non vedo l'ora cmq di leggere i giornali locali per vedere se ne usciremo ancora come una repubblica tribale o no. Ma credo di sì.
Stamattina, mentre la mia sista Madda mi avvisava della crisi di governo io ero gia' abbondantemente sul bus per il fronte del ghiacciaio, pronto per il leggendario "full day hike". Ma il mood non era per niente up. Anyway, ci pensa la nostra guida Joss ad upliftarci con un modo di fare tutto "no worries, no problem, sweet as bro". Tipico kiwi. La giornata nonostante le nuvole è stata memorabile. Il mattino in particolare. Camminare in mezzo al blu del ghiacciaio...

AAAAAAhhhh! Cos'è sta merda che sta passando per radio. "la chiave... entra nel cuore".... Maaarooon! Ma chi è stà qui??? Definitely aweful!!!

Scusate. Eccomi di nuovo. Dicevo, camminare in mezzo al blu del ghiacciaio...

Ri-aaaaaahh! Il traffico non s'affronta. "code a tratti tra Agrate e Sesto"... No, no, ora metto su Triple J che e meglio.

Ri-scusate. Ri-dicevo, il blu. insomma avete capito. Era una figata! Ora invece mi bruciano gli occhi da panico, deve essere un pò di oftalmia da ghiaccio. Oppure semplicemente sto impazzendo come i cani quando nevica. In effetti sono più euforico del solito. Sto anche pensando di fare uno skydiving domani a Wanaka. Ma forse dipende da quante Mac's riuscirò a tracannarmi prima, per abbattere i miei freni inibitori...
Ora scappo a fare una spesina per la cena e poi di corsa a packare in ostello.
Scusate il delirio. Choise!!!

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mercoledì 21 febbraio 2007

Straight to FJ

Scrivo dal portico del Bushman Cafe - l'unica attrazione turistica del Westland - come cita il cartello. Ho appena provato la specialità locale: una possum pie. Mmm...
Ci stiamo dirigendo verso il Franz Josef Glacier dopo aver passato la nottata al "Poo" Pub & Lodge, un altro bel posticino da redneck nel mezzo del nulla. Il posto è gestito da tale Les Isles che con i suoi 82 anni vanta il primato di più anziano bartender della nazione.
Ieri sera, invece, mentre fervevano i preparativi per il fancy dress party, io mi sono eclissato dalla ciurma per godermi un fantastico tramonto in solitaria sulla spiaggia. Il sole si immergeva nella bassa marea verso le 9pm, mentre una leggera brezza non concedeva tregua alla mia povera gola e soprattutto mentre le temibili sandflies divoravano i miei piedi. Niente male, cmq.
Al party nessuno mi ha visto. Obviously. Odio le feste in maschera dal 1987 e il fatto di essere a 15000 km da casa in mezzo ad un turbinio di ormoni non è una condizione sufficiente per farmi cambiare idea. Ah, quasi dimenticavo... ieri giornata spettacolo sulle pancake rocks e in mezzo ai blowholes in zona Punakaiki, poi giro veloce su una costiera dominata da un vecchio faro, tanto per citare un paio di highlights.



So... mentre in un angolo del portico due local coi dreadlock mi fanno notare che accavallo le gambe come un metrosexual (una delle specie piu denigrata, qui) è gia tempo di ripartire. Domani full day hike sul ghiacciaio.
Oh my god I can't believe it I've never been this far away from home!

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lunedì 19 febbraio 2007

Sunny nelson



Ok. ci sono. mi trovo a Westport, un paesino inutile sulla west coast. è inutile anche questo internet cafe expensive che non mi permette di uploadare le foto.
Anyway, il tempo stringe. ieri traversata in ferry fantastica. in particolare la partenza è stata davvero punk. A quell'ora del mattino a Wellington c'erano ancora in giro i devastati della sera prima + i soliti sportivoni del caso già sgambettanti.
Sul ferry ho dormito fino all'ingresso del malborough sound, un fiordo spettacolare in cui qualche fortunato ha pure avvistato i delfini. Io no. Anyway, dopo una bella mezz'oretta di bus tra foreste di abeti rossi (molit ricoperti di muschio, segno evidente che la vegetazione non è autoctona e stenta ad adattarsi... dannata silvicoltura!) ci fermiamo in riva ad un torrente dall'acqua cristallina dove ci chilloutiamo per un'oretta buona. dopodichè si riprende il bus direzione Nelson, la capitale del sole della Nuova Zelanda. in effetti riscoprire di nuovo l'estate dopo l'inverno di Wellington non è stato davvero male. Check in volante (l'ostello è meraviglioso, se avessi avuto tempo mi ci sarei fermato altre due notti) e via verso il centro della Nuova Zelanda, situato - guarda caso - in cima ad un monte che sovrasta la cittadina. Siamo io, un nerd di south London, un sarcastico quanto cattolicissimo irlandese ed un'aussie dalla mani/pedi cure impeccabile.
Fotine e di nuovo downtown in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. non prima però di aver visto la fase finale della "one day long" di cricket. Nz batte Aus alla grande. Il cricket mi sta entrando in circolo e ho già avvisato Il Marco che sarà la nostra nuova passione del sabato pome.
notte tranquilla e stamani partenza per la west coast dove di solito piove sempre. Siamo pretty fortunati perchè invece il sole di Nelson ci ha seguiti per tutta la giornata. in particolare durante il tramping sul lago Rotoiti ( o qlcosa del genere), un posto meraviglioso al centro di un parco natuirale. prometto che appena arrivo in un web bar decente uploado pix.
durante il pranzo ho beccato una comitiva di israeliani con lo stereo a palla ai quali ho strappato qualche dritta musicale. controllate fuori tale Ariel Zilber, una sorta di Ben Harper insalsa klezmer.
Stase mi sparo una prestigiosa pasta funghi e formaggio del prestigioso marchio SANREMO (made in Malaysia), un bicchiere di sauvignon blanc dela zona e via a nanna. domani si parte per le pancake rocks, mentre il franz josef glacier si avvicina... i can't wait!

p.s.. ancora sorry per il telegramma pieno di errori...

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sabato 17 febbraio 2007

Windy Wellington

Ok, ci siamo. L'isola del nord sta per diventare storia. L'ingresso trionfale in città mentre Lorraine - la driver - ci saluta e ci dedica Roady dei Fat Freddys Drop, lo skyline, il mare, il sole che se ne va dietro le colline... Ad un passo dalla lacrimuccia...
Basta romanticismo!
Eccomi finalmente a Wellington, dove tira un vento da panico. Ma dopo tanta natura un pò di città, seppur ventosa, ci sta appalla.
Ieri sera dopo aver trovato l'ostello - finalmente una camera singola - veloce doccia e via di nuovo in strada direzione downtown a cercare un fantomatico ristorante segnalato dalla lolly. Come sempre non lo trovo, quindi mi fiondo nel primo sushi bar che trovo. Dopodichè mi butto nel people spotting in zona Cuba street, una sorta di Lower East side locale con un sacco di ormoni che giravano agghindati da we. Becco un local e mi faccio consigliare qualche posto cool. Lui molto gentile mi direziona verso l'Havana, non la città, ma un bar dove suona un dj di qui. Ottima dritta, nessun turista, tantomeno backpacker dell'Essex, ma solo kiwi al 100%. Evvai! Birretta volante e poi le energie iniziano a calare e cosi si ritorna al Maple Lodge strisciando per il mall.
Stamattina invece dopo aver fatto la mia prima lavatrice, via verso il Te Papa, il museo della Nuova Zelanda che addirittura ospita una patinatissima sezione dedicata all'immigrazione de noi artri. Oltre ad una bella sezione di cultura e arte maori, all'ultimo piano c'e una mostra di arte contemporanea neozelandese dove mi accorgo che: a) la pittura astratta non fa per loro b) che esistono anche artisti bravi, uno su tutti tale Colin McCahon (controllare fuori, pls!)

Dopodichè passeggiata lungo la spiaggia, fish n chips volante e finalmente un pò di window shopping in zona city. Molti negozi funky di vestiti usati, altri per surfisti, altri per l'outdoor e tanti tanti di dischi. In uno di questi ultimi, in particolare, ho speso una piccola fortuna grazie alla sapiente "discobola" Amanda - una 21enne in procinto di trasferirsi in Italia - che di mood e di vibes ne sa a pacchi. Un pò di dischi souvenir serviranno... Sappiate solo che il mio rientro sarà waaaaay reggae.

Poi veloce verso i giardini botanici sulla collina via cable car. Un pò di foto panoramiche ed eccomi qui in un internet café mentre tutti sono al pub per il campionato di rugby... Tra poco mi aggiungo anch'io alla ciurma, poi spesa, du spaghi e a nanna che domani si prende il ferry per l'isola del sud. Choise!

p.s. scusate il telegramma... no time 2 waste...

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venerdì 16 febbraio 2007

Laid back in River Valley

Eccomi tornato. Ieri sera la discussione musicale con gli unici 2 inglesi sani del bus si è protratta a lungo (tra l'altro checkate tali Destroyer, pare che siano cool). Uno dei due è vicino di casa di Amy Winehouse e mi ha confermato l'assoluta antipatia della tipa.
Sono al River Valler lodge , un posto in the fucking middle of nowhere. La location è molto simile a quella di Un Tranqui We di Paura, perciò ho deciso di non fare il temibile rafting grado 5 per dedicarmi all'ozio totale.
Il sonno è stato incredibilmente tranquillo, nonostante le 20 persone del dorm. Durate la notte è pure venuto a trovarmi un gatto all black che si addormentato proprio sul mio sacco a pelo. Dormire con un gatto in NZ è un altro bell'highlight. Ora invece mi trovo in completa solitudine (absolutely cercata e finally trovata!) su un masso in riva al torrente, mentre Smile dei PJ ed un pallido sole riscaldano cuore e pelle. Nel frattempo Takashi, il mio nuovo compagno jap - gli ho pure insegnato a dire "arrivederci" - continua a scattare foto insulse. Tra poco si parte per Windy Wellington. Pavlova!

posted by gherson at 11:42 | link | 2 comments

mercoledì 14 febbraio 2007

Tongariro Rocks

La giornata inizia presto e mentre dalle vostre parti non è ancora l'ora del tea, io sono già sul bus per il Tongariro Crossing. Josh - l'autista in panta baggy e flip flop - ci accoglie con un sorrisone e il volume del suo stereo. Alle 5.45 ho già sentito almeno 3 cool songs. In ordine sparso Jack Johnson, John Mayer e Fat Freddy's Drop. Come potete notare la musica è ovunque e "always uplifting". Probabilmente anche in questo emisfero gradirebbero il mood e le vibes di Tropical Pizza.
Ma il sound deve fare spazio presto al silenzio della natura. L'alba sul Nguaurahae, aka il Mt Doom del Sig. Degli Anelli, la ricorderò per tutta la vita. Questo è il genere di emozioni che ricerco in un viaggio.


Affrontiamo facilmente la prima parte della pista, ma non appena inizia ad aumentare la pendenza iniziano anche i dolori. Non per me - fortunatamente vanto una formazione valsesiana di tutto rispetto - ma per Huang, il mio fedele compagno made in Taiwan, che accusa subito il colpo. Si e dimenticato di fare colazione, lui. Non è neanche passata un'ora quando mi giro e lo sento dire strisciando sul sentiero "maybe I can eat some TO-MA-TO!". Una scena indimenticabile. Alchè gli spaccio una barretta miracolosa e la carovana puo ripartire.
Quando arriviamo alla fine di un ripido tratto di roccia lavica, il panorama si apre sul Red Crater. Sembra di essere su marte. Rimango senza fiato e senza parole.
Dopo un vagonata di pix via verso l'Emerald Lake.



Siamo fortunati - la giornata è una delle piu serene a memoria di kiwi - e i colori intorno assumo un contrasto fantastico. Si passa dal rosso della sabbia al blu del cielo, dal nero delle rocce al turchese dell'acqua.
Un veloce lunch di crackers e babybell e si parte per l'ultimo tratto attraverso una vegetazione che si fa sempre piu fitta.
Dopo 18 km e 8h di cammino arriviamo al parcheggio di fine walk. Ad attenderci sempre il solito Josh con la radio a chiodo - questa volta suona solo roba local come i Supergroove - e un sorrisone d'esportazione. Quando un timido inglesotto gli chiede se può portare a bordo un piattone sudicio di pasta, lui si volta, lo fissa serio e lo liquida con un "sweet as, hop on guy!".(trad. "certo amico, salta su!")
Questa e la Nuova Zelanda. Avremmo molto da imparare. Un'altra volta... Sweet As!

p.s. qui al rainbow lodge di taupo hanno i pc blindati, quindi niente foto... le aggiungerò asap.... intanto lavorate di immaginazione

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posted by gherson at 17:32 | link | 4 comments

martedì 13 febbraio 2007

4 minutes left

... E' il tempo che mi rimane prima che chiudano tutto.
Stamattina grotte e glowworms a Waitomo, ora a Taupo e domani sveglia alle 4.45 per il Tongariro Crossing (8 ore di cammino). Domani sarò più esaustivo... ed esausto.
Cheers!

posted by gherson at 20:52 | link | 1 comments

lunedì 12 febbraio 2007

Kiwi monday

Lunedì è sempre lunedì. Anche in NZ. Se poi aggiungi che il tempo è una mmm... vabbè... sto già sentendo i vostri insulti...


Oggi direzione Waitomo dove andremo ad esplorare le famose caverne. In alcune e' anche possibile fare rafting sotterraneo, ma io ho optato per un più tranquillo e cheap hiking sotterraneo. Dovremmo pure vedere i famosi glowworms.


Sul bus faccio amicizia con un canadese che ne sa un tot e mi spaccia un po' di mp3. Da segnalare, tali WINTERSLEEP, una sorta di Pearl Jam on acid incrociati ai tool. Molto validi.

Nel frattempo arriviamo a Te Puia, una riserva termale con alcuni geyser particolarmente eccitati. (v. foto). All'interno si trova inoltre una kiwi house, non il frutto, bensì il simpatico pennuto. (v. foto mentre va a farsi il bagno). Anche questi esistono. Da qui via veloce x Waitomo dove arriviamo nel primo pomeriggio. Giusto il tempo di checkinare e di nuovo all'aria aperta per un veloce walk nella foresta pluviale dove regna la tipica felce argentata (v foto)


Così anche il mio primo lunedì a testa in giù è volato via liscio. Ora BBQ a base di mucca e merlot locali.

Domani mattina sveglia presto e grotte.

Sway!








posted by gherson at 17:48 | link | 1 comments

domenica 11 febbraio 2007

Maori Exist

Rotorua chiama Italia. Mi sentite?
Dai dai, non c'e tempo per fare lo spiritoso, 'che qui la connessione è ancora + salata. O forse "zolfata", visto che tale minerale impuzza l'aria di questa graziosa cittadina fondata dal signor Tamatekapua (pare che qualche millennio fa decise di farsi un giro in canoa dalla hawaii fino a qui...)
Il posto e' carino. Cioe il centro è informale come tutti gli altri del nuovissimo mondo, con quattro strade in croce adobbate dai soliti marchi, però grazie alla presenza dei guerrieri polinesiani si respira un'altra atmosfera. Un pò meno wasp. Peccato che qualche mano occulta - bianca sicuramente - li abbia ridotti a poco più che un'attraction qualunque, con tanto di villaggetto stile Gardaland, da cui tutti i babbioni inglesi del bus si sono fatti risucchiare. Io ho preferito farmi lasciare in ostello, takeare un nap e poi girettino in solitaria sul lungo lago attraverso i geyser del parco termale (un tonto inglese ha chiesto all'autista cosa fosse un geyser!). A parte il nebbione e la puzza di mini ciccioli, quasi un'esperienza mistica.
So, questa era la seconda parte della giornata. Della prima invece ho un ricordo ancora + annebbiato. E lo zolfo non c'entra. C'entrano piuttosto le Export Gold di ieri sera. Mi ricordo solo l'alba fantastica di Whitianga (pronuncia fi-ti-anga!), la driver che strombettava già alle 7.30, una strana escursione in una vecchia miniera d'oro ed una pessima selection a base di house music. Il resto solo mucche, capre e pecore.
Purtroppo però sti catto comunisti dell'YHA hanno blindato le porte USB, x cui non posso mostrarvi le foto. Mi rifarò appena recupero una workstation decente. No worries, mates! Eeeeeezy stuff!!!

posted by gherson at 21:00 | link | 3 comments

sabato 10 febbraio 2007

Having a Calippo in Hot Water

La radio passa in sequenza i Kooks, Kelis e i Kasabian. A parte l'acronimo non male come inizio di giornata. Sono finalmente sul bus del Kiwi Experience che mi pickuppa alle 8.30. Ci dirigiamo verso il Coromandel Peninsula su un'autostrada ad una corsia su cui possono circolare anche le bici (!!!) che passa in mezzo ad una zona collinare molto simile al ns. Monferrato. Ovunque al pascolo mucche, cavalli, caprioli e pecore, ovviamente. Dopo una veloce sosta al Pak N Save arriviamo a Cathedral Cove, una spiaggia di sabbia bianchissima con delle onde da panico. Mi metto il costume e ne affronto subito una. Lei ricambia con una saracca in faccia che mi dà il ben venuto nell'Oceano Pacifico. Credo che non imparerò mai a fare surf. Da qui ci dirigiamo verso la famosa Hot Water Beach, che constato non essere poi cosi hot. Quindi niente bagno perchè la marea è alta e solo i surfer locali riescono ad affrontarla. Via perche siamo in ritardo. Per la prima volta su un bus non sono obbligato a mettere l'mp3 player perche la driver cicciotta spinge un sacco di bella musica tra cui Sublime, Donavon Frankenreiter, RHCP e Fun Lovin Criminals. Fuori il paesaggio e fantastico. Una sorta di alto adige mixato ai faraglioni della costiera amalfitana.
Ora sono a Whitianga in un lodge tranqui sulla baia. Tra poco vado a sentire un dj local con un paio di svizzeri recuperati sul bus. Poco alcool, però, perchè domani sveglia all'alba direzione Rotorua, la capitale mondiale della cultura Maori. Cool!

P.s. scusate x gli errori, ma il mio braccino deve ammortizzare i 2$ x 20 min.

posted by gherson at 20:27 | link | 3 comments

venerdì 9 febbraio 2007

Il sole e' alto

Eccomi al primo risveglio a testa in giù. Niente male. La melatonina spacca. Veloce colazione a base di barrette e centrifugato al juice bar segnalato dalla "Lolly" e via verso Parnell. Decido di farmela a piedi e ahimè mi tocca constatare che le circonvalle esistono anche ad Auckland. Ma qui il PM10 e' poca cosa rispetto ad un v.le Jenner a caso. Cosi arrivo all'ufficio del Kiwi Experience, cambio il pass e via di nuovo verso downtown, questa volta con il link. Direzione molo 2 da cui parte il ferry per Davenport. Subito dopo aver preso il tkt, mi accorgo di essere un pelo fuori target. Oltre al sottoscritto, una tipa jap, un muratore maori ed un plotone di ultra 70enni yankee.
Per fortuna questo grazioso sobborgo si adagia sulle pendici del Mount Victoria, un vulcano estinto che ovviamente decido di scalare. Mai andato cosi in basso. 50m slm sono un record x me!
Da lì riscendo in un attimo e mi dirigo verso un'incantevole spiaggia. L'acqua non è caldissima, quindi niente bagno. Solo una pucciatina volante ai piedi, giusto x non differenziarmi troppo dalla compa del ferry. Attraverso una zona di stupende villette bianche dagli infissi turchesi con tanto di giardino di lavanda (molto Provenza) e via in zona rancio. Un po' di frutta - per la prima volta assaggio un kiwi non di importazione - e mi svacco su un prato vista skyline di AUC central.
E' tempo di tornare in città, giro veloce da Khatmandu - il paradiso dell'outdoor - e da Groovy Records - l'inferno dei diggei. Grazie ad una bottiglia di Invigorator - una sorta di RedBull locale - mi viene pure la voglia di scrivere. Eccomi qui, con gli Shins in cuffia, di nuovo sdraiato al sole dell'Albert Park, un gioiello di giardino davanti all'università. Sono le 18 ed il sole e ancora alto. Come il mio mood.
Tra poco in ostello a packare, poi rugby di lega al pub. Domani invece si parte con Kiwi exp per Mercury Bay.
So... keep in touch mates!

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giovedì 8 febbraio 2007

Haere mai!

No, no le polluzioni del sud-est asiatico non fanno per me. Preferisco l'aria sottile di certi posti con le Alpi. Guarda caso la Nuova Zelanda è uno di questi.
Non mi sembra vero - sono qui al Base backpackers di Auckland ad aggiornare il blog! In realta' c'è solo una piccola parte del mio corpicino, perchè le cellule spiritual/cerebrali si sono sparpagliate fra Khao San Road e la temibile polizia biologica kiwi (!?) che ha preteso di ispezionare anche i residui di fango sulla suola dei miei scarponi. Hey, ma non pensate male, cari i miei burloni, perchè la "medddicina! non c'entra, è solo una totale carenza di sonno (36 ore, altro che after della Barona!) che ti spappola le cervella come una bombetta.





Nonostante questo il mood è altissimo. Auckland e' una figata, una sorta di Riccione senza i Napoletani e le cacche dei cani (fa anche rima e nessuno si offenda!) e con una Sky Tower che fa capolino all'orizzonte. C'è pure il viale Ceccarini, qui degnamente rappresentato dalla centrale Queen St che sbuca diretta sulla baia. Inoltre all'angolo tra Queen e Quay (tnx to no worries!) c'e' un risto dal sapore vagamente italico. (Vedi foto)




Per il resto nulla da segnalare, a parte il fatto che un paio d'ore dopo l'atterraggio ero già in onda con Fletch - il barefoot dj - su The Edge FM. (altra foto) Come vedete la malattia della radio è riuscita ad eludere i severi controlli all'immigration.

Ora "mi doccio" - che è meglio! - poi sushi economico, birretta kiwi e a nanna.

So, come bofonchierebbe Costanzo "andiamo a cominciare!". Kia ora a tutti, allora!

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