Rotorua chiama Italia. Mi sentite?
Dai dai, non c'e tempo per fare lo spiritoso, 'che qui la connessione è ancora + salata. O forse "zolfata", visto che tale minerale impuzza l'aria di questa graziosa cittadina fondata dal signor Tamatekapua (pare che qualche millennio fa decise di farsi un giro in canoa dalla hawaii fino a qui...)
Il posto e' carino. Cioe il centro è informale come tutti gli altri del nuovissimo mondo, con quattro strade in croce adobbate dai soliti marchi, però grazie alla presenza dei guerrieri polinesiani si respira un'altra atmosfera. Un pò meno wasp. Peccato che qualche mano occulta - bianca sicuramente - li abbia ridotti a poco più che un'attraction qualunque, con tanto di villaggetto stile Gardaland, da cui tutti i babbioni inglesi del bus si sono fatti risucchiare. Io ho preferito farmi lasciare in ostello, takeare un nap e poi girettino in solitaria sul lungo lago attraverso i geyser del parco termale (un tonto inglese ha chiesto all'autista cosa fosse un geyser!). A parte il nebbione e la puzza di mini ciccioli, quasi un'esperienza mistica.
So, questa era la seconda parte della giornata. Della prima invece ho un ricordo ancora + annebbiato. E lo zolfo non c'entra. C'entrano piuttosto le Export Gold di ieri sera. Mi ricordo solo l'alba fantastica di Whitianga (pronuncia fi-ti-anga!), la driver che strombettava già alle 7.30, una strana escursione in una vecchia miniera d'oro ed una pessima selection a base di house music. Il resto solo mucche, capre e pecore.
Purtroppo però sti catto comunisti dell'YHA hanno blindato le porte USB, x cui non posso mostrarvi le foto. Mi rifarò appena recupero una workstation decente. No worries, mates! Eeeeeezy stuff!!!